IO CI SONO, E QUESTA SERA PIZZA

Io ci sono, anche se non è stata una giornata liscia.
E’ iniziata bene, mi sono alzato presto e mi sono fatto staccare dalle pompe delle flebo per fare la doccia, un pò di ginnastica e la colazione. Poi mi hanno riattaccato e, soprattutto, mi hanno dato un forte diuretico. 
Ecco, fra le mille cose che non sopporto qui dentro è il diuretico. Dopo 10 minuti, mi sentivo la testa in palla. Sarò andato avanti e indietro dal bagno 100 volte, e sempre con la stessa sensazione di… avete capito… una sensazione di “incompiuta”. Una frustrazione pazzesca. Vittima della mia sofferenza è stata F., la dottoressa che mi supporta, diciamo moralmente. La psicologa. E’ entrata proprio nel culmine de “l’incompiuta” e ha iniziato a farmi le solite domande di rito per sondare il mio stato. Ho tenuto il controllo, sono una persona educata, ma ad un certo punto ho iniziato ad incazzarmi. Ho iniziato a lamentarmi di tutto e di tutti. Lei ne era un pò stupita, non era mai successo. Sono sempre stato un paziente modello. Ma questa mattina non avevo il controllo. 
La sensazione era bruttissima, sapevo che era inutile andare in bagno, perchè c’ero già stato due minuti prima. Non avevo voglia di fare conversazione ma dovevo comunque parlare per non creare preoccupazione sul mio stato di stabilità mentale. Ero in totale stato confusionale. Avevo perso il controllo. Fortunatamente alla fine le ho detto: “scusa F., devo andare in bagno perchè mi hanno fatto il diuretico….” e F. è andata. La cosa più semplice del mondo mi è sembrata la più difficile.
Comunque far andare via F. non ha migliorato di molto la mia situazioni, solo in tarda mattinata la situazione è nettamente migliorata e ho iniziato un’altra giornata. 
La stessa Yara, che oggi è andata al mare con Mamma Nadia (tantissimi auguri che oggi è il suo compleanno) e i bambini, quando mi ha telefonato verso mezzogiorno mi ha detto: “oh, finalmente ti sento con una bella voce…” 
Ho pranzato con baby bell e prosciutto cotto, e dopo pranzo ho letto una cinquantina di pagine. Fortunatamente niente abbiocco post pranzo e verso le 16 ho iniziato un poco di cyclet ma… ma casualmente è entrata in stanza un’infermiera e… pesiamo sto povero paziente, magari ha preso peso e dobbiamo dargli un diuretico. E GIU’ CON UN’ALTRA DOSE!!!! 
Sono le 18.40 e sto iniziando finalmente a sentire la sensazione di liberazione dal diuretico. Mi sta quasi venendo fame, credo mi ordinerò una pizza qui sotto. Credo che sarà una delle ultime di questo giro perchè la bocca sta iniziando a dare i primi segni di cedimento. Ho paura che per un pò, poi saranno solo pappette. 
Comunque io ci sono!

14 pensieri su “IO CI SONO, E QUESTA SERA PIZZA”

  1. Caro Ale,
    L'atro giorno vado a casa di mia cognata e vedo sul tavolo 2 belle bottiglie della Lurisia e le chiedo: cavolo come fai ad averla? e lei mi risponde che da quando siete venuti a Siviglia lei è diventata vostra cliente così commentando: l'acqua è buonissima, arriva direttamente a casa e si elimina la plastica. Così ho deciso anche io di diventare un vostro nuovo cliente e domani chiamo il distributore!!!! yeeee ho traslocato da venti giorni e questi miglioramenti mi rendono felice. Niente più carichi pesanti al supermercato, niente più plastica e sopratutto berrò un'acqua buonissima, quindi da domani oltre ad essere vostra amica sarò anche vostra cliente!!!! Un bacione con immenso affeto. Micky.

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  2. ale, bellissimo vedere un tuo messaggio!!! un po' di sana incazzatura ha ogni motivo per esserci, secondo me.
    ti abbraccio forte, augurissimi!!!
    manu

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  3. Suonano già le campane!! È ora di rientrare a casa! Mentre cerco le chiavi, davanti al cancello ricomincio a tossire…un colpo, due colpi, tre colpi e sempre più forti … ho solo due piani da fare con la bambina in braccio, però mi sembrano dieci … la tosse non mi da traguardo … nel petto sento un dolorino e la bocca si riempie di catarro … metto la bimba nel seggiolino e vado sopra il lavandino …. Non era catarro, MA SANGUE!! Stavo vomitando sangue pensando di morire da un momento all’altro … (avevo visto nei film che questo poteva essere l’inizio della fine) … al consiglio del medico di famiglia vengo portata in pronto soccorso, ricoverata all’instante e messa in isolamento … tutti quelli che entravano nella mia stanza indossavano una mascherina azzurra e non capivo perché … lo chiedo al medico che mi spiega sorridendo la mia malattia : tubercolosi! Ma non ti preoccupare, mi dice, ti facciamo guarire con le medicine..
    I giorni passavano e io non miglioravo, anzi!! Giorno per giorno facevo sempre più fatica a respirare … iniziano a darmi ossigeno e nel frattempo decidono di trasferirmi in un’ ospedale più specializzato e partiamo in ambulanza … viaggio lungo … dalla finestra vedo delle belle montagne … era la Valtellina!!! Mi accorgo che mi stanno portando lontano … lontano dalla mia bimba che già non vedevo dal giorno del ricovero … mi sistemano in una stanzona vuota con delle porte finestre gigantesche, di nuovo da sola e iniziano a venire tanti dottori per farmi domande, poi le infermiere mi portano accanto al mio letto diverse macchinette – una me la collegano al dito, una al polso, la maschera dell’ossigeno che me la puntano alla massima potenza!!! Non respiravo più da sola … le macchinette continuavano a suonare …. Stavo molto male, avevo pure la nausea … ero diventata uno straccio sul letto di un ospedale lontano dalla mia piccola creatura, lontano da casa mia, e ancora più lontano da mia mamma … già!! Mia mamma non sapeva nulla di me! è successo tutto così in fretta che non ho avvisato nessuno che stavo male e ora non avevo neanche la forza per respirare, figuriamoci per parlare al telefono … mi mancava tanto mia mamma, come avrei voluto averla vicino, per bagnarmi le labbra asciutte, e tenermi per quella mano libera che il medico ora mi prende per farmi un altro prelievo di sangue … mi ero un momento appisolata e sentire la sua mano pensai che fosse quella di mia mamma … aveva anche lui la mascherina azzurra e gli occhi preoccupati … appoggia la siringa sul carrello e mi guarda le unghie … erano viola!!! Stavo morendo??? FORSE SI!! Ma non avevo nessun dolore … mi mancava soltanto l’aria … l’aria per respirare … Soltanto ora mi rendo conto che la mia vita si stava spegnendo … in quella stanzona non c’era abbastanza aria per me ??” Aprite le finestre, voglio un po’ d’aria!!! “ Grida il mio corpo … mi agito e voglio staccarmi tutti i fili, e alzando la testa dal cuscino vedo il crocifisso appeso sul muro bianco , Gesù era lì, con le braccia tese e appeso alla croce. Anch’io ero come lui: inchiodata a quel letto, le macchinette a destra, flebo a sinistra in attesa della morte … chiudo gli occhi e mi abbandono come lui … non sento più l’uragano dell’ossigeno che mi riempiva la bocca, non sento più il rumore delle macchinette, si fa silenzio, un silenzio mortale e buio …

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  4. un silenzio mortale e buio …

    poi, vedo una luce … una luce che prende forma e si colora di blu … questo colore brilla e in cima intravedo un viso bellissimo … ha una corona di fiori e un abito azzurro brillante! Non ha la mascherina come tutti i miei visitatori, mi sorride e mi dice: “Eccomi, mi hai chiamata e sono venuta a trovarti. Sono la tua mamma !!! non ti potevo lasciare da sola… Vedi, come tu hai bisogno di me, anche tua figlia ha bisogno di te! Sei tutto per lei !! La devi aiutare a crescere, a diventare una brava persona, devi fare il tuo dovere e io ti starò vicino.. non puoi lasciarti andare ora, lei ha solo tre mesi, devi lottare e devi affrontare tutto con la forza che io ti dono! “Stende la mano e l’appoggia sul mio petto, io metto la mia sopra la sua … in quell’instante un calore avvolge il mio corpo e apro gli occhi … lei non c’era più! mi sono accorta che potevo respirare anche da sola, poi sento un pizzico allo stomaco: ERA LA FAME!! Certo, dopo due settimane che non toccavo cibo, ora desidero mangiare. STAVO MEGLIO!! I medici erano meravigliati e non ci credevano che ero ancora viva, ma le analisi parlavano da sole … mi hanno tolto le macchinette, diminuito l’ossigeno e ho ripreso a mangiare. Mi hanno chiamata “la sorpresa dell'uovo di Pasqua”…

    Mi concentro e raduno tutte le mie forze per riuscire a chiamarla. Lo so che non parla, anche se ora ha quattro mesi, però ho bisogno almeno di sentire la sua vocina … per un momento sta in silenzio ad ascoltarmi, ma quando riconosce la mia voce incomincia a urlare; è arrabbiata perché l’ho abbandonata! E ha ragione! Sarebbe successo proprio così, però LA MAMMA DAL VESTITO AZZURRO non me lo ha permesso … la forza che mi ha dato quel giorno mi accompagna sempre. Quando arriva il buio nella mia vita basta che mi ricordo quel momento e ritrovo la forza per superare ogni difficoltà. Lei ha cambiato per sempre la mia esistenza e non mi sono permessa mai più di mollare e tentare di abbandonare questa vita!

    Dopo aver valutato molto bene la mia situazione, i medici mi dimettono! La bimba mi guarda e piange, nel suo modo mi chiede dov’ero stata … il marito preoccupato per la gestione di tutto, il mio medico di famiglia (mio cognato) sempre più convinto che non sarei mai guarita, invece di sostenermi mi ha chiuso le porte, tutti erano spaventati che li avrei contagiati! Per la poca informazione di tutti quanti ho dovuto scappare via al mare, dove l’aria era buona. lì nessuno mi conosceva, nessuno aveva paura di me e quando guardavo il mare blu mi ricordavo sempre del colore del vestito della donna che mi aveva miracolato..
    Ho dovuto fare 12 mesi di terapia con i farmaci di prima scelta, anche se l’antibiogramma diceva chiaramente che il mio bacillo non sarebbe morto, quindi per i medici rimane inspiegabile il mio miglioramento.. dopo sei mesi di pausa decidono che è il momento per attaccarlo con i farmaci giusti, quelli di seconda scelta per altri 18 mesi per sconfiggere questo maledetto bacillo che avevo preso da chissà chi, chissà quando … Dopo il primo ricovero a Sondalo seguono tutte le visite di controllo e altri ricoveri per la seconda terapia. E’ stata dura però ho vinto io! Sono completamente guarita! Ho dato una grossa soddisfazione al medico che mi ha seguito per la costanza nel seguire la terapia lunga e pesante e non smetterò mai di ringraziarlo, ma il vero miracolo l'ha fatto LA MIA MAMMA DAL VESTITO AZZURRO …

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  5. ci siamo tutti ale .. nn solo te , e in 1 attesa ormai gia' snervante di sentire la tua bella voce fuori da queste righe … incanala le tue incazzature nel verso giusto … anche quelle ti daranno utile energia .. come le pappette e la pizza di stasera … muoviti che ti stiamo aspettando qui fuori gia da tempo …
    regrds

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  6. Ciao Ale, mi chiedevo: hai letto da qualche parte il cartello “VIETATO INCAZZARSI”? Io personalmente non l'ho visto… anzi, quando ci vuole ci vuole…!! D'altronde S.Alessandro già esiste, no?

    Un abbraccio,
    Alberto

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  7. Buongiorno Fratellino!
    Tutta Abbiategrasso ieri tifava per te…dallo Studio alla Banca e ritorno ci ho messo circa un'ora. Non sai quanti mi hanno fermato per sapere se c'erano tue nuove, per mandarti i loro auguri, per dirti di avere coraggio!! Ad un certo punto mi sono chiesta se per caso fossero stati affissi dei cartelli con data e giorno del Tuo secondo trapianto….
    Comunque baci&abbracci da un sacco di gente. Nel pomeriggio poi avevo quasi deciso di cambiare il cartello sulla vetrina e metterci il tuo bollettino medico…
    Due note: la prima riguarda il significato della tua perdita di controllo durante l' “incompiuta”. Pulire, pulire, drenare, non trattenere, lasciare andare. Sotto tutti i punti di vista: fisici ed emotivi. Grandissimo passo, mon cher frère!!! Ti consiglio, tutte le volte che ti scapperà di nuovo, di prendere il primo infermiere/medico/inserviente ed insultarlo pesantemente ;)))
    Seconda nota: posso sapere chi è l'anonimo che ti ha mandato quella storia lunghissima sul miracolo di Pasqua? No, tanto per curiosità….
    Ti bacio e ti abbraccio con tutta me stessa.
    I ❤ U

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